Sotto la rupe di Orvieto era una vera e propria istituzione: Dino Graziani, conosciuto da tutti come Dino l’Aviere.
Se ne è andato nei giorni scorsi, mentre scriviamo queste righe a Sferracavallo si sta svolgendo il suo funerale: anche senza essere lì sappiamo che ci saranno tante persone, tantissimi amici.
Perché Dino l’Aviere, nella sua lunga vita, di amici ne ha avuti tanti: perché li sapeva fare, gli amici, e quando eri un amico di Dino poi non lo lasciavi più.
Magari da lontanto, magari senza sentirlo spesso: ma lui era una di quelle persone che conosceva il valore del rapporto vero con le persone.
Dino Graziani è stato uno dei fondatori del turismo equestre in Umbria, quando nasceva l’Associazione nazionale turismo equestre lui c’era.
Ha messo a cavallo migliaia di persone Dino, e ce le ha tenute: perché se avevi un momento di sconforto, una debolezza passeggera, una difficoltà lui con il suo calmo buon senso ti aiutava a rimetterti in equilibrio, e a guardare avanti.
Era un grande organizzatore, di quelli che non sentono limiti nè confini: grazie a lui sono nate manifestazioni e idee che hanno costituito l’asse portante del mondo equestre orvietano al di fuori del contesto strettamente sportivo.
Dino l’Aviere non ci vedeva più da tanti, tanti anni: ma la cosa lo impicciava poco, e niente o quasi per quello che riguardava i cavalli.
Conosceva palmo a palmo la sua scuderia, i suoi cavalli, il suo territorio. Lo conosceva davvero, poteva veramente girarlo in sella a occhi chiusi – e riportarti a casa se durante un trekking sulla sua terra ti perdevi, perché lui ne ricordava ogni sasso e ogni albero.
Gli piacevano i cavalli un po’ peperini, e passare delle belle giornate in compagnia e parlare, raccontare, ascoltare e ricordare.
Centinaia di giovani amazzoni e cavalieri hanno cominciato a montare in sella con lui, e hanno continuato perché lui i loro sogni li vedeva come progetti realizzabili: non si sa come, ma se tu gli raccontavi un sogno a lui non sembrava mai una cosa campata per aria, per lui era una cosa ‘da fare’.
Grazie di tutto Dino, grazie da parte di tutti noi che, per una o per mille volte, abbiamo passato una giornata in sella con te e grazie a te.